Dal 30 giugno al 4 luglio 2024 la Parrocchia di San Benedetto si è recata in pellegrinaggio nei luoghi di San Giovanni Paolo II ma non solo.
Andare in pellegrinaggio non è solamente una gita ma è un cammino di conversione guidato, in questo caso, dal parroco Don Massimo Noli, preziosa guida spirituale; ma è anche un’esperienza di comunità, di condivisione concreta, dove si viaggia, si mangia, si prega, si canta, comunitariamente, accompagnati dal premuroso capogruppo Cristian sempre pronto a risolvere i problemi pratici che si verificavano in itinere.
Il pomeriggio del 30 giugno è stato dedicato ad un giro turistico della città di Cracovia, in particolare al quartiere ebraico e a qualche antica chiesa, nonché ad un’accurata visita del Castello Reale di Cracovia, costruito sulla collina Wawel, sorge sulla riva sinistra del fiume Vistola, a un’altitudine di 228 metri s.l.m. Il Castello venne utilizzato come residenza reale e come luogo da cui i reali polacchi governarono il paese per cinque secoli, dal 1038 fino al 1596.
All’interno del Castello si trovano il Tesoro della Corona, le Armerie e il museo con interessanti esposizioni, tra le quali, di particolare interesse, si trovano preziosi arazzi e mobili d’epoca, creati dai migliori artigiani e artisti del tempo, tra questi anche molti italiani.
Lunedì 1° luglio visita a Wadwice, il paese natale di San Giovanni Paolo II, località vicina a Cracovia. Nel museo a Lui dedicato abbiamo potuto visitare la sua casa natale ricca di tanti ricordi e testimonianze della vita del grande Santo, due stanze con cucina compresa la stanza in cui nacque e abitò sino al 1938. Abbiamo potuto ammirare i soldatini con cui giocava da bambino, la divisa del padre, qualche gioiello della mamma in particolare una spilla che il Papa portava sempre con se, le foto scattate durante le passeggiate in montagna, ricordi dei vari pellegrinaggi, manoscritti e oggetti personali, i suoi abiti, la sua cameretta d’ospedale donata dal Gemelli di Roma dove il Santo Padre venne più volte ricoverato, è esposta anche la pistola con cui Alì Agca gli sparò. A seguire abbiamo visitato la Chiesa parrocchiale, a fianco della casa di Papa Giovanni Paolo II, dove abbiamo potuto sostare presso il fonte battesimale nel quale venne battezzato.
“…La casa era dietro le mie spalle in via Kościelna. E quando guardavo dalla finestra, vedevo sul muro della chiesa un orologio solare con la scritta “Il tempo fugge, l’eternità aspetta…” così scriveva il grande Santo.
Nel pomeriggio abbiamo potuto visitare il Santuario della Divina Misericordia, uno dei luoghi di pellegrinaggio tra i più importanti della Polonia. Questo luogo è legato al culto della Divina Misericordia e a Santa Faustina Elena Kowalska che nel convento della congregazione delle suore della Beata Vergine Maria della Misericordia visse i momenti spirituali più importanti della sua vita con l’apparizione di Gesù Misericordioso. Dal suo diario: «La sera, stando nella mia cella, vidi il Signore Gesù vestito di una veste bianca: una mano alzata per benedire, mentre l’altra toccava sul petto la veste, che ivi leggermente scostata lasciava uscire due grandi raggi, rosso l’uno e l’altro pallido. Gesù mi disse: “Dipingi un’immagine secondo il modello che vedi, con sotto la scritta: Gesù confido in Te! Desidero che quest’immagine venga venerata nel mondo intero. Prometto che l’anima che venererà quest’immagine non perirà. Voglio che l’immagine venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua: questa domenica deve essere la Festa della Misericordia.»
Accanto al vecchio santuario abbiamo potuto visitare la nuova e bellissima Basilica dove nel vestibolo si trova la prima pietra proveniente dal Golgota e consacrata Da Papa Giovanni Paolo II.
Martedì 2 luglio pellegrinaggio al Monastero di Jasna Gora a Czestochowa considerata la capitale spirituale della Polonia. Nonostante qui non siano avvenute apparizioni mariane come a Lourdes e Fatima, l’icona della Madonna Nera, portata nel 1377 dal duca Ladislao II di Opole, è celebre per i suoi miracoli. Giovanni Paolo II visitò Jasna Gora moltissime volte, da studente, da sacerdote, da vescovo e da cardinale. Il Santo Padre, da Papa, visitò Jasna Gora come pellegrino ben sei volte e
nel 1991 incontrò i giovani per la Giornata Mondiale della Gioventù a cui parteciparono circa mezzo milione di pellegrini provenienti da sessanta paesi, indicando Czestochowa un posto particolarmente importante per tutti i cristiani, il Papa la definì “città buona”. All’inizio del suo pontificato disse “Se non ci fosse Jasna Gora, non ci sarebbe stato questo Papa polacco a San Pietro”. Il Santo Padre Giovanni Paolo II lasciò nel Santuario tanti doni, tra cui la Rosa Dorata, la più alta onorificenza papale per il santuario; inoltre, si trova la cinta insanguinata della talare che indossava il giorno dell’attentato e le corone benedette e offerte il giorno prima della sua morte che adornano la bellissima icona della Madonna Nera di Czestochowa.
Mercoledì 3 luglio visita alle miniere di sale di Wieliczka, che sono patrimonio dell’UNESCO dal 1978. la miniera di Wieliczka costituiva una delle più grandi imprese industriali della Polonia. Sfruttata per 750 anni, la miniera si estende per nove livelli, il più profondo si trova a 327 metri sotto il suolo della terra. Le gallerie attualmente si estendono per circa 300 chilometri; le 3000 grotte raggiungono anche 327 metri di profondità., abbiamo potuto ammirare anche uno splendido lago sotterraneo. Inoltre sotto terra si trovano cappelle, numerose statue di Santi tutto scolpito nel sale, ma anche una splendida chiesa dedicata a Santa Kinga (Cunegonda) che insieme a Santa Barbara, della quale abbiamo potuto ammirare la bellissima statua, è patrona dei minatori, la chiesa può ospitare sino a 500 persone, tutti gli arredi sacri, le statue, altare compreso sono realizzati con il sale. A 135 metri di profondità, nella grotta del lago Wessel, si trova anche un centro di cura e riabilitazione per persone affette da allergie e malattie respiratorie. Si trova anche un negozio di souvenir e un accogliente ristorante.
Dopo il pranzo a Wieliczka, partenza per Oswiecim per la visita guidata al più grande campo di concentramento nazista e centro di sterminio di Auschwitz – Birkenau; oggi è il simbolo della Shoah non solo per le sue dimensioni ma anche perché vennero raccolti ebrei da ogni parte d’Europa per poi essere selezionati e uccisi nelle camere a gas; vennero torturati e uccisi anche zingari, omossessuali, cattolici tra questi ricordiamo San Massimiliano Kolbe, numero 16670, del quale abbiamo potuto visitare la cella, che offrì la sua vita al posto di un prigioniero; dopo due settimane senza acqua e senza cibo, quattro condannati a morte, tra cui padre Kolbe, erano ancora vivi e continuavano a pregare e cantare inni alla Madonna. La serenità di Padre Massimiliano impressionò le SS di guardia, venne ucciso insieme ai suoi compagni con una iniezione di acido fenico, il 14 agosto 1941, vigilia della festa dell’Assunzione di Maria. Visitare il campo di concentramento ci ha permesso di essere più consapevoli del male che l’uomo può fare! Tutti sappiamo cosa è successo perché ci è stato raccontato a scuola, nei documentari, nei film e nei libri, ma vedere con i propri occhi è un’altra cosa! Come disse Primo Levi “se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”
Giovedì 4 luglio visita agli ex uffici della fabbrica di Schindler che sono stati trasformati nel museo Schindler. La fabbrica di utensili di metallo fondata da Oscar Schindler, imprenditore tedesco che salvò 1200 ebrei, la cui storia è stata resa celebre dal film “Schindler’s list”. La ex fabbrica oggi ospita il museo di Arte Contemporanea di Cracovia, le ex officine e una parte del museo storico della città nell’edificio amministrativo. La mostra è basata sulla storia del triste passato di Cracovia e dei suoi abitanti, sia polacchi che ebrei, viene raccontato il periodo in cui i nazisti occuparono la città nel 1939, interrompendo la secolare convivenza tra le due comunità. Un percorso interattivo che illustra il periodo dal 1939 al 1945, una toccante lezione di storia che ci ha fatto ripercorrere le tristissime vicende del Ghetto di Varsavia, del nazismo e dell’Olocausto.
Alla fine della visita, pranzo in un tipico locale a Kryspinow dopo di che trasferimento all’aeroporto e partenza per Cagliari.
Rosalba Crobu