Le vetrate
La chiesa, vasta e di ampio respiro, è illuminata principalmente da una serie di finestre che si aprono lungo le navate, sia nella parte più alta che nella bassa. Escluse le tre, più grandi, raffiguranti i santi titolare con Cristo Redentore, collocate nella controfacciata, sono complessivamente 28, equamente divise tra le due ali dell’edificio, 14 nella parte alta e altrettante in quella bassa, 7 per ciascun lato. Sono policrome e tutte riportano dei simboli religiosi con forte attinenza con lo spirito della chiesa. Realizzate dalla ditta Mellini di Firenze, vengono inaugurate l’8 giugno 2003, in occasione della solennità della Pentecoste, e con i loro simbolismi ci ricordano pagine di storia sacra. Tutte, indistintamente, offrono motivo di riflessione, ma, alcune, sono forse più significative, come la vetrata che raffigura Santa Lucia, che, pur privata della vista, diventa, per volontà divina, Luce per gli altri.
Cristo: Luce per illuminare le genti
Navata destra dall’ingresso verso l’altare
Cristo: Luce per illuminare le genti
Navata destra dall’ingresso verso l’altare
Sacramenti della misericordia di Dio
Virtù teologali
Le virtù umane si radicano nelle virtù teologali. Le virtù teologali rendono le facoltà dell’uomo idonee alla partecipazione alla natura divina.
Le virtù teologali, infatti, si riferiscono direttamente a Dio.
Esse dispongono i cristiani a vivere in relazione con la Santissima Trinità.
Hanno come origine, causa ed oggetto Dio Uno e Trino. (CCC 1812)
Le virtù teologali fondano, animano e caratterizzano l’agire morale dei cristiani.
Esse informano e vivificano tutte le virtù morali.
Sono infuse da Dio nell’anima dei fedeli per renderli capaci di agire quali suoi figli e meritare la vita eterna.
Sono il pegno della presenza e dell’azione dello Spirito Santo nelle facoltà dell’essere umano. Tre sono le virtù teologali: la fede, la speranza e la carità. (CCC 1813)
La fede è la virtù teologale per la quale noi crediamo in Dio e a tutto ciò che egli ci ha detto e rivelato, e che la Santa Chiesa ci propone da credere, perché egli è la stessa verità. Con la fede “l’uomo si abbandona tutto a Dio liberamente”.
Per questo il credente cerca di conoscere e di fare la volontà di Dio.
La speranza è la virtù teologale per la quale desideriamo il Regno dei cieli e la vita eterna come nostra felicità, riponendo la nostra fiducia nelle promesse di Cristo e appoggiandoci non sulle nostre forze, ma sull’aiuto della grazia dello Spirito Santo. “Manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza, perché è fedele colui che ha promesso” (Eb 10,23)
La carità è la virtù teologale per la quale amiamo Dio sopra ogni cosa per se stesso, e il nostro prossimo come noi stessi per amore di Dio. Gesù fa della carità il comandamento nuovo.
Amando i suoi “sino alla fine” (Gv 13,1), egli manifesta l’amore che riceve dal Padre.
Virtù cardinali
Tra le virtù umane, quattro hanno funzione di cardine.
Per questo sono dette “cardinali”; tutte le altre si raggruppano attorno ad esse.
Sono: la prudenza, la giustizia, la fortezza e la temperanza.
“Se uno ama la giustizia, le virtù sono il frutto delle sue fatiche.
Essa insegna infatti la temperanza e la prudenza, la giustizia e la fortezza ” (Sap 8, 7).
Sotto altri nomi, queste virtù sono lodate in molti passi della Scrittura. (CCC 18