5 a settimana del Tempo di Pasqua 18 -24 maggio 2025

Amatevi gli uni gli altri

Quando una squadra di calcio vince il campionato, nell’anno seguente porta lo scudetto cucito sulle proprie maglie. È il suo segno di riconoscimento, di distinzione, ma anche la gloria dei suoi giocatori, fieri della vittoria e della propria appartenenza alla squadra.

Qualche teologo sostiene che lo «scudetto» del cristiano sia rappresentato da questa frase del Vangelo odierno: «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri». Sembrerebbe che per Gesù contino fino a un certo punto i proclami, la frequentazione o i colori sociali appuntati sul petto. Ciò che identifica (o dovrebbe identificare) i cristiani è l’amore che vivono tra di loro: la capacità di fare comunità, di aiutarsi a portare i pesi gli uni degli altri, di confermarsi nella fede seguendo la saggezza degli anziani, di affidarsi al Signore nella preghiera, come suggerisce la lettura degli Atti degli Apostoli.

Ciò che glorifica Dio Padre è che i suoi figli siano capaci di vivere il suo amore. È successo a Gesù, e, come suo testamento, lo chiede ai suoi discepoli. Ogni comunità locale quest’oggi dovrebbe farsi un serio esame di coscienza: davvero chi è più lontano dalla fede può riconoscere i seguaci di Gesù da come vivono l’amore e si sostengono gli uni gli altri?

COMUNITÀ CHE VUOI

La comunità che amo, dice il Signore,

è quella in cui le persone si incontrano,

si trovano riunite alla stessa mensa

e guardano dalla stessa parte, la mia.

La comunità che amo

è fatta di persone che si vedono,

si parlano, si ascoltano;

condividono le preoccupazioni e i problemi,

e le risorse per risolverli.

La comunità che amo

è fatta di persone imperfette ma sincere,

dirette ma rispettose,

limitate ma fantasiose,

peccatrici ma capaci di correggersi.

La comunità che amo

non è convinta di sapere tutto,

sa interrogarsi, cercare e discutere

a partire dalla mia Parola, senza rinunciare

alla Grazia del mio sogno su di lei.

 La comunità che amo

accoglie tutti, sa farli sentire a casa,

è guidata da pastori santi ed entusiasti,

ma esiste soltanto grazie a chi,

spesso senza farsi notare,

ci mette sé stesso servendola in umiltà.

La comunità che amo

è fatta di persone che amano,

al loro meglio, come me.

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