5ª settimana di Quaresima 6 – 12 aprile 2025

Neanche io ti condanno

Gesù è per noi cristiani colui che ci svela il volto di Dio. Conosciamo la sua misericordia attraverso le parole e le opere di suo Figlio. Possiamo crederci perché abbiamo visto nella storia di quell’uomo il potere liberante della misericordia.

C’è una certa confusione su questo termine, nel linguaggio comune. Qualcuno immagina che, vista la bontà di Dio, sia piuttosto equivalente peccare o non peccare. Qualcuno pensa che, dati i limiti umani, sia inutile lottare contro i vizi e impegnarsi per la realizzazione di un mondo migliore. Di fatto svilisce il peso dei propri sbagli sulle altre persone.

Gesù non nega né giustifica il peccato della donna adultera. Anzi, le intima di non peccare più. Di fronte alla domanda di scribi e farisei che gli chiedono un parere sulla Legge di Mosè, Gesù non la corregge. Non è in discussione quel peccato: come Dio non ha tradito il suo popolo, gli esseri umani non tradiscano il meraviglioso patto che costruisce una nuova famiglia.

Gesù sembra prendere tempo. Scrive nella terra polverosa della città, si mette in ascolto delle fatiche di quella persona che ha sbagliato, si chiede se quella condanna estrema e definitiva (la morte per lapidazione) sia davvero la volontà del Padre. La misericordia non cancella la giustizia, semmai mette di fronte alla verità: ha diritto di eseguire la condanna chi non ha mai peccato. Sappiamo che non si trovò nessuno.

NEI TUOI PECCATI, I MIEI

 A dirti proprio la verità, Signore,

provo un sottile compiacimento

nel notare i peccati degli altri,

nell’ergermi a paladino della giustizia,

nel marcare la differenza dai miei comportamenti.

Sì, sbaglierò anch’io,

ma in aspetti secondari, in piccole cose…

e la mia mente corre a rintracciare

giustificazioni e scusanti,

senz’altro non dovute a mie colpe.

Invece gli altri…

 Invece gli altri non li conosco,

non so nulla del loro percorso

e neppure delle loro possibilità. 

Non ho mai provato le loro fatiche,

non ho mai vissuto la loro storia,

non ho il diritto di puntare il dito.

Ma di certo quegli altri non li amo:

se avessi un minimo di affetto

proverei a comprenderli prima di giudicarli,

proverei ad accoglierli prima di indicarne le distanze,

proverei a recuperarli prima di condannarli.

Sì, Signore:

quando vedo i peccati degli altri ricordami i miei,

affinché la mia misericordia possa meritare la tua,

quando la tua terra coprirà il male che ho fatto

mentre il mio cuore sarà accolto nel tuo.

CALENDARIO LITURGICO SETTIMANALE

5ª settimana di Quaresima 6 – 12  aprile 2025 scarica Qui.

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