In Chiesa luci spente e messe al freddo

L’Sos dei parroci della diocesi di fronte al caro bollette: rincari del 100%

C’è chi ha già messo in conto che, nelle ore meno fredde della giornata, il prossimo inverno accenderà meno il riscaldamento anche durante la messa. Chi abbasserà (ma lo sta’ già facendo) le luci. E c’è anche qualcuno, poi, che senza chiedere niente, ha scoperto che i fedeli hanno cominciato a quotarsi per pagare le bollette. Nessuno, però, mette in discussione la messa: per tutti, infatti, << le celebrazioni continueranno regolarmente, senza subire “tagli”>>.

Il caro bollette rischia di mandare in tilt i conti delle parrocchie (come sta già facendo con famiglie e imprese) ma i preti della diocesi di Cagliari

Stanno correndo ai ripari. Padre Stefano Casula, guardiano del convento di Sant’Ignazio (ai Cappuccini) spiega che << la nostra bolletta è cresciuta

del cento per cento e anche per noi, che viviamo molto con le offerte, stringere la cinghia e risparmiare come farebbe qualsiasi buon padre di famiglia e un dovere. Quest’anno abbiamo già sostituito le luci con i led, proprio per risparmiare, e abbiamo in mente un progetto per il fotovoltaico ma essendo in centro storico occorre più tempo per le autorizzazioni>>.

Le scelte

Gli aumenti stanno mettendo in difficoltà quasi tutte le parrocchie anche perché negli ultimi due anni, a causa della pandemia che ha impoverito molte famiglie e ridotto le offerte, << le entrate >> si sono ridotte. E dovendo riscaldare ampi spazi quali le chiese, le utenze sono da capogiro. Nonostante questo, però, se provate a chiedere ai parroci di Cagliari, tutti daranno la stessa risposta: il problema del caro-bollette non modificherà le celebrazioni liturgiche che. <<Siamo molto preoccupati>>, ammette don Giovannino Tolu, parroco di Bonaria. <<La Basilica, per esempio neanche a farlo apposta, è caldissima d’estate e fredda d’inverno. Quindi i costi per l’energia dovremo continuare a metterli nel conto, ma non possiamo certo lasciare i fedeli né al buio né al freddo; quindi, andremo avanti cercando di tagliare i consumi dove sarà possibile farlo>>. Il concetto lo ripete come un mantra don Federico (Chicco) Locci, della parrocchia Santi Pietro e Paolo a Is Mirrionis. <<Premesso che la bolletta è praticamente raddoppiata, luci accese solo quando è necessario e riscaldamento solo durante la messa. Noi abbiamo la fortuna di “sfruttare” da diversi anni un impianto fotovoltaico

che finora ci ha permesso di riequilibrare entrate e uscite e anche avere qualche “utile” che abbiamo investito per migliorare la chiesa, per esempio l’impianto di climatizzazione. Ora quell’utile non c’è più e per questo bisognerà essere ancora più oculati. In questa campagna elettorale abbiamo sentito i politici dire che il Governo potrebbe dare una mano su questo fronte, vedremo che cosa accadrà>>.

Nuovo corso

Il nuovo corso dei risparmi sembra essere già cominciato. Basta fare un giro in Cattedrale per capirlo. Ieri mattina, a illuminare la chiesa cerano la luce del giorno e poche candele accese. Tutte le luci superflue erano spente. E, naturalmente, niente aria condizionata: con 25 gradi giusto tenerla spenta in questo momento di difficoltà. Qualche turista (anche ieri

erano tantissimi) si lamenta ma la protesta” si esaurisce in un amen. Il fatto è che i costi di manutenzione per illuminare e riscaldare una chiesa (in inverno) e renderla accogliente sono alti. <<Terremo le luci accese solo quando sono indispensabili >>, afferma don Massimo Noli, parroco della chiesa di Santa Lucia. <<La nostra comunità è molto grande, ci sono sedici frati, teniamo la chiesa aperta da mattina a sera, l’energia ci occorre per tantissime cose>>, afferma padre Stefano Casula dei Cappuccini. E conclude: <<A questi costi, si aggiungono quelli dell’acqua, del gas per la caldaia, perla Tari. Non sarà facile, ma una cosa è certa: non ridurremo le celebrazioni e se fosse necessario, ma non succederà, siamo pronti a celebrare la messa anche senza illuminazione>>.

Sull’altare

Padre Stefano Casula, Guardiano dei Cappuccini, don Giovannino Tolu, parroco di Bonaria, e don Federico (Chicco) Locci, parroco di Santi Pietro e Paolo. Accanto, don Massimo Noli, parroco di Santa Lucia, mostra la bolletta con gli aumenti oltre il 100% e un’immagine della Cattedrale ieri mattina illuminata solo dalla luce del giorno

Mauro Madeddu

L’Unione Sarda, 25/09/2022

 

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