Santa Lucia in festa per i 60 anni di sacerdozio di monsignor Orrù

da Il Portico, 28/10/2012

San Benedetto. La chiesa della parrocchia che ha guidato per anni affollatissima di fedeli.

Il Vescovo emerito di Ales Terralba ha tagliato l’importante traguardo: numerose le opere avviate nella sua lunga e fruttuosa attività pastorale con uno stile inimitabile.

 

L’attuale parroco di San Benedetto, don Massimo Noli, ha sempre avuto uno sguardo affettuoso per i suoi predecessori, ricordandoli nella preghiera ma non solo.

Ha organizzato una bella festa per il sessantesimo anniversario dell’ordinazione sacerdotale di Mons. Antonino Orrù, parroco di San Benedetto dal 1964 al 1990, anno in cui è stato ordinato vescovo. Alla presenza dell’ex parroco, i compianti Mons. Pietro Meledina e il diacono don Silvano Piantanida, del carissimo Mons. Giovanni Marras, degli accoliti, dei ministri straordinari e di numerosi affezionati fedeli, don Massimo ha tracciato un breve excursus della vita sacerdotale di monsignor Orrù.

Nato a Sinnai il 23 aprile 1928, è stato ordinato sacerdote il 13 luglio 1952, eletto Vescovo di Ales Terralba il 9 aprile 1990, consacrato il 13 maggio 1990, è vescovo emerito dal 2 maggio 2004. La parrocchia di San Benedetto fu fondata nel 1933 e nel 1957 venne inaugurata la chiesa di Santa Lucia. Nel 1956 Mons. Orrù fu nominato viceparroco e nella nuova parrocchia ha lavorato instancabilmente, lasciando un ricordo indelebile per le tante opere attuate; nello stesso anno vennero tra l’altro inaugurate le aule catechistiche, gli uffici e la sede dell’Azione Cattolica; nel 1971 fondò l’opera diocesana Mater Gentium; nel 1976 Radio Alfa per far giungere ai malati della parrocchia l’affettuosa voce consolatrice della parola di Dio tramite la sua semplice e docile figura. Durante la sua permanenza ha svolto un grande lavoro pastorale fatto a piccoli passi e con la collaborazione di tutti, perché il suo sorriso, la sua cortesia, la sua gentilezza ed affettuosa accoglienza, ne hanno fatto un caro amico di tutti i parrocchiani che ancora oggi con tanto affetto chiamano “don Antonino” e che numerosi sono accorsi a festeggiarlo. Un lungo sacerdozio costellato da grandi soddisfazioni ma anche da momenti difficili che Mons. Orrù ha sempre affrontato affidandosi completamente alla Madonna ed alla Divina Provvidenza. Don Antonino ha incarnato l’immagine del Buon Pastore che è venuto per servire e non per essere servito e la Grazia l’ha reso sempre giovane nello Spirito come recita il Salmo 43: “Io salirò all’altare di Dio, al Dio e Signore, mia fonte di gioia: viene da lui la mia esultanza!” e noi lo ricordiamo con affetto per i numerosi frutti lasciati alla parrocchia, come dice Gv 15, 16 «Non voi avete scelto me – dice il Signore – ma io ho scelto voi e vi ho costituito perché andiate e portiate frutto, e il vostro frutto rimanga».

Rosalba Crobu



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