TRIDUO PASQUALE
Il Triduo pasquale è il cuore della Settimana Santa, in esso vengono ricordati e celebrati tutti i momenti del Mistero di Gesù Cristo: l’istituzione dell’Eucarestia, la Passione, la Morte e la Resurrezione.
Come ci ha spiegato Don Massimo si tratta di una e unica solenne celebrazione che si attua in tre momenti diversi: nella Messa in Coena Domini non c’è congedo, ma l’assemblea “si scioglie in silenzio”;
il Venerdì Santo la funzione inizia senza riti di introduzione e termina senza benedizione e senza congedo, nel silenzio;
La Veglia Pasquale inizia con il lucernario, senza segno di croce e senza saluto; solo alla fine della Veglia si trova la benedizione finale e il congedo.
In Parrocchia abbiamo vissuto con fede e devozione questi tre giorni santi per poter celebrare la Resurrezione del Signore.
GIOVEDI SANTO: MISSA IN CAENA DOMINI
Nella Liturgia della Parola abbiamo ascoltato e meditato il Vangelo di Giovanni, dove viene raccontata l’ultima cena di Gesù e la lavanda dei piedi.
L’Eucaristia è la presenza di Gesù ed è profondamente trasformatrice. Dobbiamo lasciarci trasformare poiché in essa è Cristo che si offre, che si dona per noi, che ci invita a lasciare che la nostra vita e quella dei nostri fratelli e sorelle sia nutrita da Lui.
La celebrazione dell’Eucaristia è l’incontro con Gesù risorto e, allo stesso tempo, una spinta ad aprirci al mondo come Lui ci ha insegnato.
Ogni volta che partecipiamo all’Eucaristia, Gesù ci dà la forza di amare come Lui ha amato e ci dà il coraggio di andare incontro agli altri, di uscire da noi stessi e di aprirci con amore.
Concludendo la sua omelia Don Massimo ci ha invitato, ogni volta che entriamo in una chiesa, a individuare dove è posto il tabernacolo e a soffermarci in adorazione per qualche minuto.
Successivamente c’è stato il momento della “Lavanda dei Piedi”, è stato emotivamente toccante.
Con lo spezzare il pane, con la condivisione del vino e poi con la lavanda dei piedi il Signore ci ha consegnato il comandamento dell’amore. « Capite quello che ho fatto per voi ? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi». (Gv 13, 12-15)
Al termine della celebrazione Eucaristica, il Santissimo è stato portato alla Capella della deposizione.
In silenzio ci siamo prostrati in adorazione.
VENERDI SANTO: PASSIO CHRISTI
Il Venerdì Santo è stato il giorno del Silenzio e della Preghiera
Dopo esserci prostrati di fronte al Crocifisso per adorarlo abbiamo ascoltato e, con l’aiuto di Don Massimo, meditato la Passione del Signore: “Cristo ci ha amato sino alla fine, ha donato la sua vita salendo sulla croce per compiere la volontà del Padre, quella di liberarci dai nostri peccati.
« Donna, ecco tuo figlio !». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé. Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.
“Come ultima volontà Gesù ci dona Maria Santissima come Madre, colei che è stata, è e sarà un punto di riferimento, colei che ci conduce al Figlio.”
Dopo l’omelia, abbiamo terminato la funzione in silenzio ma con il cuore pronto ad accogliere la Luce di Cristo Risorto.
SABATO SANTO: CRISTO E’ RISORTO, E’ VERAMENTE RISORTO
“Lumen Christi, Deo Gratias” abbiamo ripetuto mentre il Cero Pasquale avanzava lentamente verso l’altare e pian piano illuminava la Chiesa buia.
La luce della Risurrezione rischiara il nostro cammino passo dopo passo, irrompe nelle tenebre della storia senza clamore e rifulge nel nostro cuore in modo discreto.
Il Vangelo di Marco che abbiamo ascoltato nella veglia, ci riferisce della scoperta di Maria di Madgala e Maria di Cleofa del sepolcro vuoto; Cristo ha vinto la morte ed essa non ha più potere su di Lui.
Concludendo la sua omelia, Don Massimo ci ha invitato a chiedere al Signore di essere rinnovati interiormente per accogliere sempre meglio una vita perfetta, una vita d’amore in Cristo Risorto.
La Pasqua ci dona nuova vita per poter proclamare e testimoniare che Cristo è Risorto, è veramente Risorto.
Dopo la benedizione finale, nonostante fosse tardi non abbiamo rinunciato al consueto scambio di Auguri e alla condivisione dell’Agape.
Di Giorgia Atzori