Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati

Giovani ricchi di fede e di carità, diventati Santi

L’uno appassionato di informatica, l’altro amante della montagna. Entrambi giovani, con interessi e passioni simili a tanti loro coetanei, ma con uno straordinario amore per Cristo e una innata capacità di trasmetterlo a coloro che hanno incontrato lungo il cammino.

Carlo… un ragazzo come tutti con Gesù nel cuore

Nato a Londra il 3 maggio 1991 Carlo ha vissuto la sua breve adolescenza come un ragazzo della sua età: andava a scuola, aiutava nei compiti i più piccoli, suonava il sassofono, giocava a pallone e alla playstation con gli amici e fu, nonostante la giovane età, catechista nella sua parrocchia.

Era un ragazzo dal cuore grande, ogni sera accompagnato da un collaboratore di famiglia, portava cibo caldo, vestiti e coperte ai senza tetto e aiutava gli anziani del  suo quartiere, con tutti si dimostrava gentile, premuroso e comprensivo.

La sua passione più grande era l’informatica, dimostrò, sin da piccolo, eccellenti capacità che furono messe al servizio del Vangelo: si adoperò ad usare Internet per opere di apostolato, ideando, tra le altre cose, una mostra online sui miracoli eucaristici.

Sin da bambino, sentiva il bisogno della fede e aveva lo sguardo rivolto a Gesù.

L’amore per l’Eucarestia fondava e manteneva vivo il suo rapporto con Dio, diceva spesso: “L’Eucarestia è la mia autostrada per il cielo”.

Ogni giorno partecipava alla Santa Messa e rimaneva a lungo in adorazione di fronte al Santissimo Sacramento.

Gesù era per lui Amico, Maestro e Salvatore, era la forza della sua vita e lo scopo di tutto ciò che faceva.

Preghiera e missione, sono questi i due tratti distintivi della forte fede di Carlo, che nel corso della sua vita lo portò ad affidarsi al Signore in ogni circostanza, specialmente nei momenti più difficili.

Con questo spirito visse e affrontò la malattia con coraggio e serenità; prima di morire, abbandonandosi tra le braccia di Maria Santissima e del Signore disse: “Muoio felice perché non ho mai sprecato un minuto della mia vita in cose che non piacciono a Dio”.

L’eredità di Carlo ai giovani

Carlo negli anni continua ad attirare  molti giovani alla sua tomba ad Assisi grazie al modo in cui ha vissuto la sua vita nella fede, nell’amore e nel servizio. Nel tempo è stato, è e sarà un punto di riferimento importante per  i ragazzi e ragazze  che stanno iniziando un percorso spirituale e per coloro  che sono alla ricerca della loro vocazione.

Carlo insegna che essere amici di Dio e metterlo al centro della propria vita  non è questione di età ma di scelta,  perché Egli è il senso e la gioia della vita.

Pier Giorgio l’amico degli ultimi

 Nato a Torino il 6 aprile 1901 Pier Giorgio, come Carlo, era un ragazzo semplice: gioviale e scherzoso, giocava a pallone, praticava nuoto e canoa a livello agonistico, andava  a cavallo, aveva una grande passione per il trekking in montagna con gli amici.

Nonostante il rapporto difficile con i genitori, compiuti gli studi all’Istituto Sociale di Torino, gestito dai Gesuiti, crebbe sia culturalmente che spiritualmente con le letture delle vite dei Santi e della Sacra Scrittura.

Inoltre scoprì il valore della preghiera, della devozione a Maria e dell’adorazione eucaristica notturna.

Successivamente, sotto consiglio del Padre Spirituale, si accostò quotidianamente alla Celebrazione Eucaristica.

Per Pier Giorgio l’Eucaristia non solo alimenta il quotidiano rapporto con il Signore, ma lo spinge verso i fratelli.

E’ sempre stato attento ai problemi umani e sociali: ebbe una grande attenzione verso i poveri ed ebbe un forte e vivissimo senso della solidarietà.

Durante gli studi universitari scelse   di entrare nel Terz’ordine domenicano rivelando cosi  il suo desiderio dell’annuncio evangelico e della testimonianza cristiana più radicale.

Una poliomielite fulminante lo colpi improvvisamente e il 4 Luglio 1925 emise il suo ultimo respiro.

Anche in punto di morte Il suo ultimo pensiero e la sua preoccupazione furono per  i poveri a cui ha dedicato la vita.

Canonizzazione

 Carlo Acutis é ritenuto autore di due guarigioni prodigiose: la prima è quella del piccolo Matheus, un bambino brasiliano di sei anni, affetto da una rara anomalia congenita del pancreas, svanita al tocco di una reliquia di Carlo; la seconda è quella di Valeria, studentessa costaricana a Firenze, rimessasi completamente da un gravissimo trauma cranico, dopo che la madre aveva pregato sulla sua tomba.

Pier Giorgio Frassati invece è ritenuto autore della guarigione di un seminarista californiano.

Durante una partita di Basket a Los Angeles, dove viveva, si infortunò  in maniera seria il tendine di Achille, rischiando seriamente di rimanere  disabile grave.

Chiese l’intercessione di Frassati, che gli concesse la grazia  di guarire senza alcun intervento chirurgico e di riprendere a camminare senza far nessuna riabilitazione nè uso di tutori.

Questi  miracoli  hanno fatto si che si avviasse la fase della canonizzazione di entrambi i Beati.

Domenica 7 Settembre 2025  il  Santo Padre Leone XIV, in una piazza San Pietro gremita di persone sopratutto giovani, ha proclamato  Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati Santi.

In comunione con il Santo Padre

 Come comunità ci uniremo in preghiera con il Santo Padre per ringraziare il Signore e chiedere:

  • l’intercessione di San Carlo Acutis affinché guidi e sostenga i bambini e i ragazzi della nostra parrocchia in questo nuovo anno catechistico che sta per iniziare.
  • l’intercessione di Pier Giorgio Frassati affinché sostenga e custodisca tutti coloro che hanno bisogno di preghiere, in particolare i poveri e gli emarginati.

Di Giorgia Atzori

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