Lunedì 13 dicembre 2010
Carissimi fratelli e sorelle,
Oggi, la nostra comunità celebra la Festa di santa Lucia, la festa della patrona di questa parrocchia…. che nel territorio che abitiamo è il segno visibile della comunità cristiana, cioè il segno visibile della vita dei cristiani.
La Parrocchia è la Chiesa che vive tra le case degli uomini, e nonostante le difficoltà del tempo presente, essa continua a essere il luogo fondamentale per la comunicazione del vangelo e la formazione di una coscienza credente….cristiana; la parrocchia rappresenta nel territorio il riferimento immediato per l’educazione e la vita cristiana a un livello accessibile a tutti….infatti, anche se non sono molti, numerosi sono i fanciulli e i ragazzi che vengono accompagnati dai loro genitori perché possano vivere l’itinerario dell’iniziazione cristiana….
La parrocchia veramente è come la fontana del villaggio, alla quale tutti possono attingere gratuitamente l’acqua da bere…. Dunque, la parrocchia, favorisce lo scambio e il confronto tra le generazioni; dialoga con le istituzioni e si sforza di costruire alleanze educative per servire l’umanità…che la abita!
Ora, domandiamoci come, ciascuno di noi, in quanto battezzato, corpo vivo della parrocchia è in grado di testimoniare Cristo dinanzi alle sfide del tempo presente, alla luce della missione che Cristo ci ha affidato: cioè quello di annunciare a tutti gli uomini, che nel suo nome tutti gli uomini sono amati da Dio, un Dio che non è lontano, che è Padre e che ci ama!
Dobbiamo riconoscere che per educare alla vita cristiana la parrocchia ha bisogno di educatori e catechisti che siano realmente testimoni di gratuità, capaci di accoglienza e soprattutto con un profondo spirito di servizio alle persone che incontriamo….Essi sono chiamati ad una sempre maggiore competenza sia nell’ambito teologico che in quello culturale e pedagogico….É anche attraverso di essi che la parrocchia si fa come LUCE nel territorio, luce nelle coscienze dei fanciulli e dei ragazzi che la abitano.
Siamo chiamati, a rendere visibile la luce della nostra comunità cristiana guardando alla testimonianza, già resa nella storia dalla nostra Patrona: Santa Lucia che subì il martirio proprio a motivo della proclamazione della sua fede in Cristo.
Se vogliamo testimoniare Gesù Cristo, oggi, nella nostra società, dobbiamo saper affrontare anche noi il nostro martirio, perché, se riflettiamo è martirio resistere all’ostilità di un mondo, che vuole spegnere il messaggio evangelico tentando di renderlo culturalmente insignificante e socialmente irrilevante.
È martirio tenere viva la Verità, con dignità e compostezza, a quell’umanesimo radicalmente ateo e falsamente libertario, che mortifica l’uomo e ne ignora il supremo destino.
È martirio rendere ragione della propria speranza di fronte a coloro che rifiutano la ragionevolezza della fede e ammettono soltanto un fideismo irrazionale o un razionalismo senza fede.
È martirio vivere controcorrente, in un mondo intriso di agnosticismo, impenetrabile al messaggio evangelico, preoccupato solo di far tacere le voci profetiche e di disconoscere i testimoni della speranza.
È martirio l’eroica fedeltà quotidiana al dovere, in ambienti in cui la rettitudine è disprezzata e i condizionamenti sociali sono pesanti.
È martirio lavorare fianco a fianco – nella politica, nella scuola, in ospedale – con coloro che non accettano che la Chiesa sia presenza viva nella storia, con coloro che non tollerano che la Chiesa alzi la voce contro le ingiustizie sociali, contro i “peccati strutturali”, contro gli iniqui sistemi di potere.
È martirio amare chi non ci ama, collaborare con chi non ci accetta, perdonare chi ci ha fatto del male.
Noi vogliamo essere e fare come ha fatto Gesù.
Come hanno fatto i santi.
Come ha fatto Lucia, la nostra patrona!
E così sia.
Cagliari, lunedì 13 dicembre 2010
Solennità di Santa Lucia
Il parroco, Pietro Meledina Sac.