Come ogni anno in parrocchia si è celebrata la festa della compatrona Santa Lucia, una festa molto sentita che ha visto la partecipazione di molti fedeli.
La festa è stata preceduta dal triduo di preparazione predicato dal parroco Don Massimo.
Le celebrazioni della festa si sono aperte mercoledì 12 dicembre con i primi vespri di Santa Lucia, l’indomani, al mattino del 13 dicembre, sono state celebrate due messe, alle 8,30 e alle 11,30 come nei festivi; al pomeriggio alle 17,30 una splendida processione con il simulacro della Santa si è snodata per le vie del quartiere, preceduta dal gruppo folcloristico di Monserrato e dai Cavalieri della Santa Croce di Gerusalemme. Al passaggio per le vie del quartiere le persone si sono affacciate dai loro balconi e sono uscite dai negozi trascurando i loro impegni, per rendere omaggio alla Santa compatrona, molto amata e venerata, prova ne siano i numerosi ex voto esposti nella chiesa parrocchiale a testimonianza della devozione popolare nei confronti della Santa Martire protettrice degli occhi e della vista che, come si racconta, lasciò che le venissero strappati per non rinnegare la fede cristiana.
Al rientro, in una chiesa parrocchiale stracolma di fedeli, si è celebrata la messa solenne. Santa Lucia è venerata in tutta Italia, nacque a Siracusa da una nobile e ricca famiglia, venne educata alla religione cristiana dalla madre Eutichia; una volta diventata grande, la mamma, come si usava in quel tempo, si premurò di trovare per la figlia uno sposo all’altezza del loro rango, non sapendo che Lucia nascostamente aveva fatto voto di verginità.
Durante una grave malattia che colpì la madre Eutichia, Lucia si recò in pellegrinaggio a Catania dove sulla tomba di Sant’Agata chiese la guarigione della mamma, confermando allo stesso tempo il voto di verginità che dovette confidare alla mamma chiedendole di lasciarla libera dal suo pretendente. Il giovane fidanzato, che non era cristiano, denunciò Lucia al proconsole romano accusandola come seguace della religione cristiana e perciò ribelle a Cesare e agli dèi.
Sottoposta a una feroce persecuzione, fu martirizzata il 13 dicembre dell’anno 304 sotto l’imperatore Diocleziano; le spoglie della santa siracusana si trovano a Venezia nell’omonimo santuario.
Rosalba Crobu