Da “INSIEME A TE”, giugno 2018
Da qualche anno l’oratorio Santa Lucia ha ripreso il suo spirito originale di aggregazione dei giovani aderendo alla proposta cristiana della parrocchia che parla di Dio, di amicizia e di condivisione, ma non solo, anche di cultura.
Infatti per il secondo anno consecutivo, la parrocchia ha aderito alla ventiduesima manifestazione di Monumenti Aperti, tenutasi il 5 e 6 maggio 2018 e con i ragazzi che frequentano l’oratorio, i quali dopo aver ricevuto il sacramento della cresima hanno scelto di proseguire il cammino di fede, guidati dagli animatori, hanno proposto con entusiasmo la storia della chiesa di Santa Lucia, partendo dall’antica e omonima chiesa che sorgeva nel quartiere della Marina e di cui si possono ancora ammirare i ruderi. L’antica chiesa di Santa Lucia venne danneggiata dal bombardamento alleato del 1943 e demolita nel 1947 per volontà del Genio Civile nel rispetto del piano di ricostruzione che prevedeva l’apertura di nuovi spazi urbani. Era ricca di arredi, opere d’arte e di marmo, oggetti sacri. Nel settembre 1949 l’architetto Adriano Cambellotti fu incaricato di costruire la nuova chiesa di Santa Lucia, spostandola radicalmente di zona, e venne edificata nel nascente quartiere di San Benedetto, con un progetto neoromanico che ricalca due basiliche romane: Santa Sabina e San Lorenzo. Nel 1952 le famiglie Sanjust e Aymerich fecero dono del terreno delimitato da via Fais, via Donizetti, via Cherubini e via Cimarosa, alla Curia Arcivescovile di Cagliari e i lavori iniziarono nel 1953. La chiesa venne completata nel 1954. I pilastri della navata centrale sono decorati dai pregevoli disegni di Duilio Cambellotti, padre dell’architetto Adriano. Il mosaico dell’abside, uno dei più grandi di Cagliari, fu realizzato nel 1963 da Franco D’Urso. Per l’occasione sono state anche esposte cinque tele di Valerio Pisano, e un gruppo di statue lignee databili fra il XVII e il XIX secolo recentemente restaurate. Inoltre, è stato proposto un itinerario nel quartiere di San Benedetto, dal titolo tratto da un verso di una famosa canzone “ Là dove c’era l’erba ora c’è una città”, che partendo dalla bellissima chiesa di Santa Lucia di via Donizetti, accompagnati dai preparatissimi ragazzi guidati dalla sapiente ed entusiasta regia di Tiziana Sassu, dottoressa in scienze agrarie, i visitatori hanno potuto assaporare le sorprese nascoste dagli edifici che dietro e sotto le loro mura conservano il carattere di ruralità che la periferia urbana di Cagliari aveva fino agli anni cinquanta del secolo scorso. Relitti di frutteti, giardini e pozzi per irrigare i fertilissimi orti di proprietà degli aristocratici cagliaritani, sono i protagonisti della storia che i ragazzi hanno raccontato passeggiando per le vie del quartiere. Il percorso è terminato nella chiesetta di San Benedetto, costruita nel 1643 per volontà del nobile spagnolo don Benedetto Nater, e dove, grazie all’accogliente ospitalità e gentile concessione delle suore del Buon Pastore, è stato possibile visitare la chiesetta, il chiostro, il refettorio con la volta in pietra di recente restauro e la cripta.
A San Benedetto, l’oratorio Santa Lucia è diventato un centro di aggregazione, nel quale l’aspetto ludico si unisce a quello culturale formativo, che segue la vocazione della Chiesa, quello di essere un punto di riferimento per i giovani che, soprattutto dopo la cresima, in diversi modi sono coinvolti nelle attività della parrocchia che si svolgono durante il corso dell’anno.
Rosalba Crobu
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