Omelia di Mons. Pietro Meledina
Carissimi fratelli e sorelle,
CRISTO È RISORTO – ALLELUIA-ALLELUIA!
È questo l’annuncio gioioso che oggi ininterrottamente da oltre duemila anni a questa parte, continua a risuonare nelle navate delle chiese di tutto il mondo, nei cuori degli uomini…. ….
È l’annuncio gioioso che ci è giunto mediante la narrazione degli evangelisti e la testimonianza degli Apostoli e noi OGGI siamo qui riuniti per rivivere quell’annuncio gioioso della Pasqua, dopo aver percorso i giorni della Quaresima, nell’attesa e nella speranza consolante che il mistero della nostra esistenza umana è già svelato dal mistero di Cristo, che oggi proclamiamo Risorto. Se Cristo non fosse risorto, vana sarebbe la nostra fede: ma Cristo è Risorto, è veramente risorto e noi, qui riuniti siamo il suo Corpo, la sua Chiesa, come ci insegna l’apostolo Paolo, perché la Chiesa, veramente è il Corpo di cristo Risorto…!
Che cosa c’è di vero nei racconti evangelici riguardo alla Resurrezione di Cristo?
Ebbene, non possiamo assolutamente dimenticare che il cristianesimo è un fatto storico, un avvenimento realmente accaduto in un momento ben preciso e determinato della storia.
I Vangeli non ci descrivono una filosofia, né sono una raccolta di massime o principi per vivere in pace, ma raccontano il fatto storico che riguarda Gesù di Nazareth, che è nato e vissuto in Palestina, che è stato crocifisso e che è risorto a Gerusalemme!
I Vangeli sono la narrazione di una storia realmente accaduta…: così come avvenne per la nascita, con l’arrivo dei pastori, dei magi, anche nel caso della risurrezione vi sono testimoni che hanno pagato con la vita la loro testimonianza.
Per la risurrezione, però v’è da dire che vi sono testimoni che, per quella cultura e per quei tempi, erano considerati poco attendibili come, ad esempio, lo erano le donne, che non potevano certamente comparire in tribunale perché la loro parola non aveva valore; infatti, nella cultura ebraica dell’epoca, esse non erano considerate testimoni attendibili, e certamente, se non fosse stato un fatto concreto, veritiero, gli evangelisti non le avrebbero scelte come testimoni per far iniziare una religione…
Il fatto che i Vangeli lo riferiscano e dicano chiaramente che furono le donne a portare l’annuncio della Risurrezione, è certamente un indizio storico non solo non trascurabile, ma addirittura fondamentale per la nostra fede…, anche se sappiamo che sia Pietro che Giovanni corsero al sepolcro per sincerarsi che ciò che le donne andavano dicendo, non fosse un semplice vaneggiamento.
Questo elemento è certamente, una traccia importante del mistero della risurrezione; lo stesso dicasi dell’inspiegabile atteggiamento degli apostoli, di cui i Vangeli ci riferiscono i tratti delle emozioni e dei sentimenti: infatti essi dapprima appaiono smarriti, atterriti, sconfitti, dopo la morte del loro Messia….mentre dopo l’annuncio delle donne, sinceratisi della verità di quell’annuncio, improvvisamente trovano una forza incredibile per iniziare la loro predicazione nel mondo e annunciare l’evento della risurrezione di Gesù, nel quale riconobbero il Messia, cioè il Cristo, il Salvatore, il redentore, tanto atteso.
Gli Apostoli non sono dei visionari…neanche dei creduloni, anzi, v’è da dire che all’inizio dubitano di sè stessi, non comprendono che cosa stia loro capitando quando il Risorto si mostra con i segni della crocifissione, dunque non credono alla risurrezione…. anche perché non sapevano neanche di che si trattasse…. infatti, l’apostolo Tommaso non si fida della parola degli altri e vuole toccare il corpo di Gesù risorto…
Ecco, dunque un altro indizio della storicità del fondamento della nostra fede: i discepoli di Gesù, non sono degli allucinati o degli esaltati, sono gente certamente semplice, ma concreta e realista…che attraversano dapprima anche momenti di terrore, di paura, di profonda delusione dopo la morte del loro Maestro e che, una volta incontrato il Risorto non possono far altro che arrendersi ad un’evidenza sperimentabile, concreta, anzi e incontrovertibile!…
I Vangeli non si soffermano a descriverci il momento della Risurrezione, essa rimane azione di Dio, nascosta dall’incommensurabile mistero del Padre, ma ci narrano, attraverso testimonianze attendibili, l’esperienza dei discepoli, non solo del sepolcro vuoto, ma soprattutto dell’incontro con il Risorto che si è fatto VEDERE…sconvolgendo la storia non solo di quegli uomini e di quelle donne, ma tutta la storia dell’umanità…
Fidiamoci di Dio, dunque, apriamo le porte del nostro cuore, facciamo entrare il Risorto, permettiamo a Lui di farci risorgere…di diventare creature nuove…testimoni nel nostro oggi di quell’annuncio di Vita e di Amore.
Noi non siamo discepoli di un defunto, neppure della sua filosofia di vita, siamo discepoli di COLUI che è risorto, cioè del VIVENTE…. Egli è qui…è PRESENTE, anche e attraverso di noi, la sua Chiesa, il suo corpo.
La nostra presenza qui, oggi, è il segno tangibile di questa PRESENZA che travalica la storia…. noi siamo il miracolo di Dio, siamo luce che squarcia le tenebre…perché siamo il segno dell’Amore di Dio in un’epoca di odio e egoismo….
Ritorniamo, allora, nelle nostre case, nella vita quotidiana e senza paura annunciamo con le parole e con la vita che:
CRISTO É RISORTO È VERAMENTE RISORTO!
Pasqua, domenica 4 aprile 2010
Parrocchia di San Benedetto, Chiesa di Santa Lucia