Dal 10 al 15 maggio la Parrocchia di San Benedetto si è recata in pellegrinaggio a Fatima per partecipare alle celebrazioni della memoria della prima apparizione della Madonna, che si presentò come la Madonna del Rosario, ai tre Pastorelli, Francesco, Giacinta e Lucia, avvenuta il 13 maggio 1917. Accompagnati da don Massimo Noli, parroco di San Benedetto, che ci ha aiutato con la preghiera e le riflessioni e che ha coordinato il gruppo creando un clima sereno e cordiale, e dalla guida portoghese Filipe Carreira, colto, preparato e cordiale ma anche con una fede profonda che trasmetteva pace e serenità. A Fatima colpisce il silenzio che ti penetra nell’anima e ti mette in ascolto della parola di Dio, non si è distratti dal folclore e tutto è immerso nel tantissimo verde, e i negozietti di articoli religiosi non disturbano. La grande spianata, dove ci siamo recati per la celebrazione della messa nella cappellina della prima Apparizione, è come una isola circondata dal verde degli ulivi secolari. Dopo la messa partecipazione alla via Crucis, tra i lecci e gli ulivi nella zona di Aljustrel, Valinhos e Cabeço, paesaggio rimasto intatto come al tempo delle apparizioni. Nel paesino di Aljustrel abbiamo visitato la casa dei pastorelli, dove il tempo si è fermato e tutto è custodito come allora, ed i luoghi dove apparve loro l’Angelo della pace e del Portogallo che insegnò loro la preghiera “Mio Dio, io credo, adoro, spero e Ti amo e chiedo perdono per tutti quelli che non credono, non adorano, non sperano e non Ti amano”, preparandoli all’apparizione della Madonna. Di sera la recita del Rosario nella grande spianata del Santuario e a seguire la fiaccolata notturna, con in testa una grande croce bianca illuminata seguita da tanti pellegrini che in ordine esibivano le bandiere dei paesi di provenienza o gli stendardi delle proprie parrocchie, e alla fine la Statua della Madonna, circondata dall’affetto e dalla devozione di tutti che con fervore cantavano l’Ave Maria. Nella spianata colpisce l’elevato numero di pellegrini che per sciogliere un voto o per fare una promessa compiono in ginocchio un percorso di marmo, lucido per le miglia di persone che in ginocchio lo percorrono, sino alla Cappella delle Apparizioni dove con devozione si prostrano davanti alla statua della Madonna. Ma il momento più coinvolgente è stato la celebrazione del 13 maggio a cui hanno partecipato centinaia di migliaia di fedeli, tutto ben curato nei minimi particolari dai volontari e dai soldati che hanno portato a spalla la statua della Madonna dalla piccola cappella all’altare predisposto fuori dalla basilica. La Madonnina, per l’occasione, aveva sul capo la preziosa corona in cui è incastonato il proiettile che ferì l’amato Papa Giovanni Paolo II. Il momento più commovente è stato quando la Madonnina è stata riportata alla sua sede, e tutti i devoti per salutarla, al suo passaggio, sventolavano con affetto filiale dei fazzolettini bianchi, cantando dei bellissimi canti mariani! La presenza dei portoghesi alla festa del 13 maggio era veramente imponente! E si rimane colpiti dalla loro religiosità, molto simile a quella di noi sardi, che vivono in un paese che soffre una forte crisi economica, come la nostra, ma che da testimonianza di una fede semplice, solida e profonda! In migliaia lasciano, anche da settimane, i loro paesi per recarsi a Fatima per la celebrazione della memoria della prima Apparizione della Madonna ai tre Pastorelli. Arrivano a piedi da tutte le parti del Portogallo e lungo tutte le strade sono dislocate le tende, organizzate dai volontari che danno assistenza ai “peregrinos” che hanno fatto di Fatima un segno fondamentale della loro identità. Questo viaggio è stato, inoltre arricchito dalla visita agli splendidi monasteri di Alcobaça e Batalha, di S. Gerolamo a Lisbona e alla chiesa di S. Antonio da Padova costruita sopra la casa natale del Santo, nato appunto a Lisbona il 15 agosto 1195. Sant’Antonio, venerato e amato tantissimo da noi italiani, è da sempre considerato una “nostro” santo ma Lui è nato a Lisbona ed è stato curioso sapere che nella stessa chiesa c’è il corpo di Santa Giustina, santa italiana, e questa è la dimostrazione che i Santi sono di tutti e che i cristiani fanno parte di uno stesso ed unico popolo! Questo pellegrinaggio è stato intenso da un punto di vista spirituale, intraprenderlo non è stato casuale ma il risultato di un percorso di fede che ha sicuramente rafforzato, perché il messaggio di Fatima è sempre attuale e vivo, proprio perché si vive un momento di profonda crisi simile a quello del tempo delle apparizioni.
Rosalba Crobu