Lunedì 22 marzo 2024 nella Parrocchia di San Benedetto di Cagliari si è celebrata alle 18:30 una solenne Messa in ricordo della Beata Maria Gabriella Sagheddu Vergine, nonostante nel Martirologio Romano sia ricordata il 23 aprile.
Durante la Santa Messa, il Parroco Don Massimo Noli al cospetto di un nutrito numero di fedeli, ha ripercorso la vita della Beata sottolineandone i carismi e la vita spesa per l’unità dei Cristiani.
Nel Presbiterio era presente una sua effige ed è stata esposta alla venerazione una preziosa reliquia donata alla parrocchia.
Al termine della Santa Messa sono state regalate le immagini benedette della Santa.
Ripercorriamo assieme alcuni momenti della vita della beata Maria Sagheeddu:
La beata Maria Sagheddu nacque a Dorgali, in Sardegna, nel 1914, da una famiglia di pastori. Dopo aver frequentato l’Azione Cattolica, entrò a far parte delle Trappiste di Grottaferrata (Roma).
La sua vita religiosa durò solo tre anni e mezzo, offerti per l’unità dei cristiani.
La badessa, infatti, era sensibile al tema e su sollecitazione del sacerdote francese Paul Couturier, uno dei primi alfieri dell’ecumenismo, presentò alle claustrali una richiesta di preghiere e offerte perché il desiderio di Gesù («che siano una sola cosa») si avverasse. Gabriella vi dedicò tutta la sua esistenza, che volgeva ormai al termine. Morì di tubercolosi nel 1939 a soli25 anni.
Le su spoglie riposano nel monastero di Vitorchiano, in provincia di Viterbo.
Giovanni Paolo II l’ha beatificata nel 1983, alla fine dell’ottavario per l’unità dei cristiani. (Avvenire)
Dorgali, Nuoro, 17 marzo 1914 – Grottaferrata, Roma, 23 aprile 1939
M.T.