Un viaggio nell’Arte Sacra: la chiusura della mostra dell’iconografa M. Gabriella Melis

Il 13 dicembre, con la solenne celebrazione per la Festa di S. Lucia, si è conclusa la straordinaria mostra di icone dell’iconografa M. Gabriella Melis, un evento che ha incantato e coinvolto numerosi visitatori. Durante il triduo di esposizione, le 50 opere, realizzate nell’arco di un decennio, hanno raccontato una storia affascinante attraverso un itinerario storico-tematico che ha toccato le radici della fede cristiana.

Un itinerario iconografico

La mostra ha avuto inizio con il Mandylion, la prima immagine di Gesù secondo Eusebio da Cesarea, e ha proseguito attraverso una selezione di icone mariane, come la Vergine del Consolo e la Salus Populi Romani. I visitatori hanno potuto ammirare una varietà di opere che spaziavano dagli Arcangeli e le Mirofore a figure bibliche come Mosè e scene iconiche come l’Annunciazione, ispirata a una miniatura armena.

Opere Significative

Tra le opere più significative esposte, si trovano:

  • Natività
  • Adorazione dei Magi
  • Crocifissione del Museo Bizantino di Atene
  • Santi tra cui S.Nicola, S.Agnese, S.Caterina, Paolo, S. Marina, S. Teodora Alessandra, San Giuseppe, S. Maria Goretti, S. Rita e S. Pelagio.

I visitatori hanno anche avuto l’opportunità di vedere i vari volti di Gesù, dall’Emmanuele al Pantocratore, e le diverse Madonne, tra cui la Vergine dell’Umiltà, ispirata a Gentile da Fabriano, e la Mater Dolorosa fiamminga.

Un’esperienza di Evangelizzazione

L’iconografa M. Gabriella Melis ha descritto questo incontro diretto con il pubblico come un momento di evangelizzazione emozionante. Le spiegazioni dettagliate fornite su ogni tavola, alcune in legno e altre in carta pergamena, hanno permesso ai visitatori di approfondire la loro comprensione dell’iconografia e del suo significato spirituale.

Il II Concilio di Nicea del 787, che ha deliberato sul culto delle immagini, ha riconosciuto il potere delle icone di aiutare a raggiungere la salvezza, conferendo a colori e forme un’importanza paragonabile a quella della Parola.

Un Grande Successo

In soli tre giorni di esposizione, la mostra ha attirato un numero sorprendente di visitatori, confermando il grande successo dell’evento. La chiusura della mostra è stata segnata dalla donazione di un’opera al Parroco don Massimo Noli come segno di riconoscenza per l’ospitalità. Si tratta di un Crocifisso blu, simbolo di un genere diffuso nell’Italia centrale nel XII secolo, e altre tavole sono state donate a diversi volontari per la loro preziosa collaborazione.

Conclusione

La mostra di M. Gabriella Melis non è stata solo un’esposizione di arte sacra, ma un vero e proprio viaggio nell’anima della fede, un’opportunità per riscoprire le radici spirituali attraverso la bellezza delle icone. Concludiamo questo straordinario evento con gratitudine per tutti coloro che hanno partecipato e contribuito a rendere questa esperienza indimenticabile. La bellezza dell’arte sacra continua a vivere nei cuori di tutti noi, ispirandoci a riscoprire e a celebrare la nostra fede.

M.T.

Torna in alto