Da Il Portico, 3/04/2022
In occasione del cammino quaresimale, nella chiesa di Santa Lucia -parrocchia di San Benedetto a Cagliari, il parroco don Massimo Noli ha esposto una copia perfetta della Sacra Sindone, come strumento per meditare sulla Passione, Morte e Resurrezione di Gesù. Ma soprattutto affinché, durante l’Adorazione Eucaristica, che in parrocchia durante la Quaresima si tiene quasi giornalmente, il cuore dei fedeli, guardando l’immagine sacra, sia trasformato. Come già scrisse in un Tweet papa Francesco, in occasione dell’ostensione straordinaria della Sacra Sindone nel 2020: «Questo Volto sfigurato dalle ferite comunica una grande pace. Il suo sguardo non cerca i nostri occhi ma il nostro cuore, è come se ci dicesse: abbi fiducia, non perdere la speranza; la forza dell’amore di Dio, la forza del Risorto vince tutto».
Don Massimo, inoltre, ha promosso un ciclo di quattro incontri sulla Sindone: «La passione di Cristo raccontata dalla Sindone: dal buio del dolore alla luce della Resurrezione», ideate e organizzate dal sindonologo, Paolo Pomata, delegato dal Centro Internazionale di studi sulla Sindone di Torino per l’Italia centrale e la Sardegna; fino al 4 aprile alle 19 nella chiesa parrocchiale.
Il 14 marzo ha preso il via la prima conferenza «Lo stupore di un incontro: introduzione e “lettura” del Telo”» e il 21 marzo il secondo incontro, un’interessante riflessione: «Passio Christi, Passio Hominis, l’uomo davanti alla Sindone». Conferenze in cui Pomata, con competente chiarezza ed entusiasmo, ma anche con profonda fede, ha illustrato, ai numerosi partecipanti, il viaggio nel tempo del prezioso Telo sindonico.
Un lenzuolo di lino tessuto a spina di pesce con impressa l’immagine di un uomo, che, secondo la tradizione, sarebbe lo stesso telo citato nei Vangeli che avrebbe accolto le spoglie di Gesù deposto dalla Croce e che, attraverso varie peripezie, è arrivato sino ai nostri giorni come segno di speranza.
L’esperto sindonologo oltre che un taglio storico e biblico, ha evidenziato l’aspetto teologico – spirituale della Sacra Sindone.
Pomata ha ricordato che la Chiesa il 4 maggio celebra la festa della Sindone, istituita dal Papa Giulio II nell’anno 1506 su richiesta dei Savoia, proprietari da secoli del preziosissimo Lino che in quel tempo era ancora custodito nella Cappella di Chambery, capitale del Ducato di Savoia. Nel 1578, fu trasferito a Torino da Emanuele Filiberto di Savoia per abbreviare il pellegrinaggio che l’arcivescovo di Milano, Carlo Borromeo, fece per sciogliere un voto, alla fine della peste che aveva colpito Milano.
Fu scelta la data del 4 maggio perché era il giorno seguente alla festa dell’Esaltazione della Croce, dedicata al ritrovamento della Croce di Gesù da parte di Sant’Elena, che in quel periodo si festeggiava il 3 maggio, oggi invece si commemora il 14 settembre. La Sindone è di proprietà del Papa che la ricevette in dono nel 1983 come volontà dell’ultimo re d’Italia Umberto II, ma è affidata in custodia all’Arcivescovo di Torino.
Alle conferenze hanno partecipato numerosi fedeli, i quali attendono con curiosità ed emozione l’ultimo appuntamento, quello di lunedì 4 aprile che ha per tema «La Sindone vive: i santi della Sindone».
Rosalba Crobu